Termine minimo di conservazione e data di scadenza: due concetti da non confondere per la nostra sicurezza alimentare

I concetti di “termine minimo di conservazione” (TMC) e “data di scadenza” sono introdotti a livello normativo dal D. Lgs 23 giugno 2003 n. 181, attuazione della direttiva CE 13/2000.

Il “termine minimo di conservazione” ha un significato prettamente qualitativo e non si riferisce alla sicurezza microbiologica dell’alimento. Esso, presente sulle confezioni con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro …”, identifica il periodo di tempo entro cui il produttore garantisce il mantenimento delle caratteristiche nutrizionali e organolettiche del prodotto se vengono rispettate le modalità di conservazione. Di solito si tratta di cibi secchi o comunque con lunghi periodi di conservazione, quali pasta, riso, biscotti, succhi di frutta, caffè, olio extravergine, alimenti surgelati.

Bisogna ricordare che il consumo di questi alimenti oltre la data segnalata sulla confezione, non costituisce un pericolo per la salute del consumatore in caso di prodotti integri. Infatti in alcuni supermercati viene da poco effettuata la vendita di prodotti molto vicini al TMC, scontati del 50%.

La data di scadenza, indicata invece dalla locuzione” da consumarsi entro …” identifica la data fino a cui l’alimento, se conservato in condizioni adeguate, è idoneo al consumo. Consumare prodotti oltre la data di scadenza costituisce un pericolo per la salute del consumatore in quanto si tratta di cibi deperibili come latte e formaggi freschi, carni fresche, pasta fresca e pesce fresco in cui avviene sempre una proliferazione batterica. Il D.Lgs 181/03 sancisce il divieto di vendere prodotti a partire dal giorno successivo alla data di scadenza indicata sulla confezione, ed in caso di infrazione è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai milleseicento ai novemilacinquecento euro. Non sussistono divieti o sanzioni alla vendita di merci oltre il TMC.

In ogni caso tutti questi dubbi sulla possibilità di consumare gli alimenti oltre la data impressa sulla confezione probabilmente diminuirebbero se quando si torna stanchi dalla spesa si applicasse una semplice regola base del sistema HACCP: la rotazione delle scadenze. Questo metodo prevede che i prodotti con scadenza/TMC più ravvicinata siano posti davanti nella dispensa o nel frigorifero in modo da raggiungerli più facilmente di quelli a scadenza più lontana (appena comprati) e quindi da consumarli prima.

Dott.ssa Isabella De Vita
Consulente HACCP Roma, 2 settembre 2013
Associazione Italiana Consulenti di Igiene Alimentare

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