Misure anticontraffazione: nuove proposte per i prodotti italiani

fotoLa contraffazione e la frode nel commercio dei prodotti alimentari rappresenta una “battaglia” importante da combattere per garantire il commercio di prodotti sicuri ed evitare sorprese al consumatore finale, ma non solo! La tutela dell’integrità dei prodotti, infatti, rappresenta una garanzia per ogni singolo “attore” della filiera alimentare. Avere garanzie certificate sui propri prodotti venduti, può infatti rappresentare un elemento discriminante per la scelta di un determinato fornitore piuttosto che un altro, da inserire come fornitore fidato nella lista del proprio manuale di autocontrollo, e questo vale non solo per i prodotti venduti sul territorio nazionale ma anche e soprattutto per quelli venduti al di fuori dell’ Italia. Tra i prodotti alimentari che si sono trovati nell’occhio del ciclone, troviamo l’olio extra vergine d’oliva. Non sono rari infatti i casi di contraffazione legati a questo prodotto, ultimo caso citato in ordine cronologico, è quello denunciato in America. L’olio extra vergine d’oliva è infatti un prodotto che spesso è stato oggetto di queste critiche, e proprio a fronte di questo e dalla necessità di mantenere alto lo standard dei produttori nasce l’idea di dotare il prodotto di una vera e propria “carta d’identità”. L’Istituto per i processi chimico-fisici del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Ipcf-Cnr) infatti, in collaborazione con alcuni produttori locali, ha creato un sistema rapido ed economico per valorizzare l’olio extra vergine d’oliva con l’ausilio di una vera carta d’identità (CDI-OEVO).

L’idea di fondo è quella di accompagnare ogni singolo olio, che sia DOP che proveniente da una miscela di oli, di un “documento” che lo identifichi in maniera inequivocabile, aggiungendo tutte le informazioni possibili in merito alla sua origine. Il sistema sfruttato per ottenere “l’identità” di un olio è stato messo a punto dall’Ipcf-Cnr di Pisa e si basa su una metodologia calorimetrica: il campione viene sottoposto ad una serie di raffreddamenti e riscaldamenti che producono nell’olio cambiamenti di fase, cioè cristallizzazione e fusione. Da questi cambiamenti di fase del campione, il sistema estrapola una vera e propria “fotografia” dell’olio. Il passo successivo per la costruzione della “carta d’identità” prevede l’associazione di questa “impronta” analitica a tutte le altre informazioni sulla produzione e l’origine del campione in modo da caratterizzarlo senza margine di errore. Generando infine un documento unico dotato di un codice alfanumerico identificativo. L’eventuale contraffazione di un olio dotato della propria Carta d’identità (CDI-OEVO) è facilmente riscontrabile dall’analisi. Qualsiasi variazione chimica dell’olio infatti produrrà una variazione nella curva calorimetrica dell’olio. Sovrapponendo le analisi perciò è facile individuare eventuali frodi.

Questa metodologia viene inoltre sfruttata per avere maggiori informazioni sulle condizioni di stoccaggio, mantenimento e trasporto. Eventuali errori in queste fasi, infatti, possono determinare variazioni chimico-fisiche nel prodotto finale che determinano una variazione dell’impronta rilevata dal sistema. Questo sistema quindi garantisce non solo la genuinità del prodotto, ma anche il rispetto delle norme di immagazzinamento e della commercializzazione entro la data di scadenza. La curva identificativa quindi associata alle informazioni di produzione e di origine, crea un documento vero e proprio che permette di riconoscere senza margine di errore l'olio, con le sue qualità e provenienza geografica, attestandone la conformità all'originale lungo tutta la filiera di lavorazione, dall'imbottigliamento alla distribuzione. La proposta che sta alla base della CDI OEVO e del suo Progetto, è quella di fornire a tutti gli attori della filiera olivicola uno strumento semplice, diretto e di facile lettura che possa racchiudere e riassumere tutte le caratteristiche del prodotto, di promuoverlo e di valorizzarlo per le sue specifiche peculiarità.

Dal lancio di questo progetto (2011) ad oggi, circa 20 frantoio, 30 produttori, e circa 2500 campioni di olio hanno preso parte a questa iniziativa, credendo fermamente nella necessità di informare, formare e comunicare al consumatore i valori e le peculiarità del prodotto “olio”.

Dott.ssa Federica Tavassi
Roma, 06 aprile 2014
Associazione Italiana Consulenti di Igiene Alimentare

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